Corea

Cerimonia del tè coreana Darye


Darye è la cerimonia del tè tradizionale coreana che alla lettera significa ”galateo per il tè”.
Si ritiene che risalga alla seconda metà del 600, epoca in cui si svolgeva a scopo religioso di offerta rituale del tè.
La sua diffusione al di fuori dei templi buddisti era limitata, dal 1400 a tutto il 1800, soltanto alla famiglia reale e agli alti funzionari imperiali.
Essi bevevano seguendo due cerimoniali differenti: uno per i giorni comuni ed uno per le occasioni pubbliche particolari.
Il tè era poco bevuto dalla popolazione a causa degli alti costi di produzione gravati da altissime tasse.
La bevanda si diffuse nel popolo solo nel 1900 e da pochi decenni sono stati ripresi i suoi cerimoniali grazie anche al contributo dei monaci che ne avevano fatto tesoro.
Spesso la cerimonia viene fatta per particolari ricorrenze come compleanni, anniversari o commemorazione di defunti, ma anche solamente per godere di momenti di armonia e relax.
Anche la cerimonia coreana, come le cerimonie giapponesi, si divide tra cerimonia per il tè in polvere e cerimonia per il tè in foglie, anche se oggi la seconda è in assoluto la più praticata.
Si svolge all’interno di case private (o più raramente in sale da tè) dove il maestro invita i suoi ospiti che si ritrovano in una stanza arredata in maniera tradizionale a godere della sua preparazione fatta su piccoli tavoli utilizzando acqua di pure sorgenti bollita in bracieri a carbone.
Si usano spesso oggetti locali in celadon e si segue molto l’andamento delle stagioni.
Questo tipo di cerimonia presenta molte più regole fisse e una maggior durata rispetto al semplice gong fu cha cinese, ma è molto più informale e semplice del chanoyu giapponese (o del senchado) sia nell’esecuzione dei gesti che nell’approccio con i propri ospiti.